Premesso che non sono certo una fanatica sostenitrice della medicina olistica, anche se nei limiti del possibile sto alla larga dai medici e dai farmaci chimici, ma recentemente ho scoperto le virtù del GSE e mi si è aperto tutto un orizzonte alternativo.

GSE non è la sigla di un navigatore satellitare o di qualche diavoleria elettronica, ma è l'acronimo di Grapefruit Seed Extract ovvero l’estratto di semi di pompelmo in forma fluida o secca. 

Io credo ai risultati che vedo e confesso che una settimana di GSE mi ha rimesso in sesto intestino e pancia, debellando una serie di fastidiosi disturbi gastrointestinali. Ora la curiosità è femmina ed ho fatto scorrerie in numerosi siti on line di prodotti erboristici per vedere in quale forma (gocce, compresse, essenze) possa trovare impiego il GSE e quali siano le innumerevoli e strepitose proprietà dello stesso.

IL GSE sembra la panacea a tutti i mali e può curare un ampio spettro di malesseri dalla candida al mal d'orecchi, dalla dissenteria alla gastrite.
Potere del marketing o proprietà miracolose?  

Siccome poi, oltre che curiosa, sono pure scettica e vado alla ricerca di una base scientifica di una verità empirica, ho fatto anche un'escursione bibliografica in internet e nelle banche dati Scopus e ISI Web of Science (il nec plus ultra dei database citazionali in ambito accademico).

Purtroppo l'efficacia del GSE è controversa e pare che funzioni solo con prodotti adulterati dalla presenza di additivi chimici.
Non riporto qui i riferimenti bibliografici internazionali, ma faccio riferimento per le conclusioni ad una tesi di laurea in “Chimica e tecnologie farmaceutiche” discussa presso l'Università di Bari da Gemma Sblendorio (relatori i Prof. Rosato e Vitali) e citata dal fitoterapeuta Marco Valussi nel suo sito (cfr. http://www.marcovalussi.it/?m=201002).

La tesista, dopo aver analizzato diversi prodotti a base di estratto di semi di pompelmo (olio essenziale, capsule, sciroppo), testandone l'efficacia antimicrobica su microorganismi gram positivi e negativi, conclude quanto segue: "Risulta quanto mai evidente l’ambiguità della efficacia dei prodotti a base di Grapefruit seed extract, e la conseguente sopravvalutazione del loro potere antimicrobico. Doveroso e necessario è l’invito ai fruitori di tali prodotti a documentarsi, supportati dal consiglio del proprio medico, sull’utilizzo dei prodotti “NATURALI” pubblicizzati da un marketing di rete sempre più tenace e spregiudicato, che specula spesso sulla buona fede del consumatore, ed alle Autorità preposte affinché colmino quella carenza legislativa che caratterizza tali settori a tutela e garanzia della salute e sicurezza dei cittadini".

Morale della favola: i sintomi di malattie serie vanno sottoposti al parere di un medico.
Curarsi da sè può aver senso in casi banali, anche perchè il potere persuasivo della mente e l'effetto placebo possono accelerare la guarigione, ma solo se non vi era una reale malattia o se il nostro corpo era già predisposto a sconfiggere i malanni.