Sempre più raramente trovo libri che mi emozionano e scopro sempre più spesso che sono i canali informali (passaparola e/o giudizi dei lettori su siti tipo IBS) a segnalare romanzi meritevoli, più che le recensioni delle novità editoriali.
Ciò che sorprende nella lettura della Città dei Ladri è la leggerezza e l'ironia con la quale l'autore riesce a trattare la tragedia e la storia.
Il libro infatti è ambientato nell'inverno del 1941 nella Leningrado sotto assedio, dove vige la legge marziale e regnano freddo, fame e paura.
Una coppia di personaggi malassortiti, Lev e Kolja, un piccolo ladro ed un disertore, si incontrano in cella e dividono lo stesso destino: non saranno fucilati, se riusciranno a procurare entro 5 giorni una dozzina di uova per la torta nuziale della figlia del colonello.
L'impresa è solo un pretesto per raccontare un'improbabile amicizia che nasce e si consolida nella lotta per la sopravvivenza tra soldati morti assiderati nella neve, episodi di cannibalismo, cani con le mine anticarro sulla schiena, nazisti folli e militari eroici.
Le vicende storiche emergono a volte prepotentemente, ma il libro, è solo in parte un romanzo storico, dove Benioff finge di aver preso spunto per la narrazione dai racconti del nonno, mentre in realtà s'è documentato leggendo Salisbury (I Novecento Giorni) e C. Malaparte.
Quando nella finzione della lettura si coglie la vita, si avvertono i sentimenti, i pensieri e l'anima dei personaggi e scorrendo le ultime righe si ha già il rimpianto di aver concluso, beh allora quello che si è letto è un buon libro in barba ad ogni altra considerazione.
Per questi motivi La città dei ladri è vivamente consigliabile, ma come scrive D. Pennac nel suo libro "Come un romanzo", si ha anche il diritto di non leggere.
(1)
David Benioff vive a Los Angeles ed è uno degli sceneggiatori più noti di Hollywood, oltre che un uomo affascinante 
Ha pubblicato nel 2002 il suo primo romanzo La venticinquesima ora dal quale è stato tratto l'omonimo film diretto da Spike Lee. La città dei ladri è uscito in Italia nel 2009 (cfr. http://www.neripozza.it/autori.php?lett=B&id_aut=67).